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ARTE E CULTURA
ALLA CASA NATALE DI PIRANDELLO
La Casa Natale del Premio Nobel Luigi Pirandello è un contenitore d’arte eccezionale, che si presta moltissimo alla fruizione dei visitatori, inserita com’è in un contesto naturale unico.
Qui mosse i primi passi lo scrittore, come ricorda nella sua poesia:
“Casa romita in mezzo a la natia
campagna, aerea qui, su l’altipiano
d’azzurre argille, a cui sommesso invia
fervor di spume il mare aspro africano,
te sempre vedo, sempre, da lontano,
se penso al punto in cui la vita mia
s’aprì piccola al mondo immenso e vano:
da qui – dico – da qui presi la via.
Da questo sentieruolo tra gli olivi,
di mentastro, di salvie profumato,
m’incamminai pe‘l mondo, ignaro e franco.
E tanto e tanto, o fiorellini schivi
tra l’erma siepe, tanto ho camminato
per ricondurmi a voi, deluso e stanco”
Qui Luigi, la sorella Rosolina e il fratello Innocenzo fecero le prime esperienze pittoriche e, a volte, Lina e Luigi gareggiavano. Rosolina amava riprendere il paesaggio del Caos e della marina di Porto Empedocle:
Rosolina Pirandello, La casa Natale
Luigi Pirandello, non solo si cimentava nella pittura, ma si dilettava anche a disegnare familiari, amici o personaggi del suo microcosmo che riuscivano ad ispirarne la scrittura, come nel caso di Gaetano Navarra, personaggio di Tano il Monaco nel romanzo I vecchi e i giovani.
Luigi Pirandello, Tano il Monaco e la luna
Aveva un tocco di mano rapido ed essenziale che gli fece eseguire interessanti autoritratti, che per certi versi ricordano quelli di Van Gogh.
Innocenzo Pirandello, Affresco sovraporta Casa Natale
La casa Natale si poteva considerare un culto di tutta la famiglia Pirandello, che d’estate vi veniva sempre a soggiornare. Al Caos s’erano conosciuti lo scrittore e la moglie Antonietta Portulano, in un incontro suscitato dalle rispettive famiglie, così come rievoca uno schizzo di Calogero De Castro, il cognato di Pirandello, marito della sorella Rosolina. La carrozza con Calogero Portulano e la figlia Antonietta era arrivata sullo stradone dove se ne stavano a passeggiare Luigi e il padre Stefano. Il matrimonio, però, si concluse con la pazzia della moglie Antonietta e il suo internamento in una casa di cura romana.
Lo scrittore era legatissimo alla Casa Natale, dove peraltro aveva trascorso la luna di miele con Antonietta, e vi ritornava spesso.
Pirandello alla Casa Natale
Ritorno
Ecco la casa antica, ecco il terrazzo,
cassero d’una nave a cui volgeva
prospera allora e lieta la fortuna.
Ero ragazzo,
e di lì m’affacciavo a rimirare,
con una vaga idea
del mondo e della vita, a lungo il mare
e questa dolce luna
che, come allora, un palpito v’accende
d’innumeri faville ed un solingo
grillo ne la scogliera
desta, il cui canto vince il borboglio
continuo di tutta la riviera…
PASQUALE VINCIGUERRA
DAL SIMULTANEISMO ANALITICO
ALLA PITTURA SPECULARE
Pasquale Vinciguerra, nativo di Palma di Montechiaro, ma operante nel capoluogo, con la sua nuova proposta artistica lascia la sua prima esperienza pittorica, designata con il nome di “Simultaneismo Analitico”, per proporre un nuovo ciclo artistico, definito da alcuni critici “equilibri di forme inconsuete” e dallo stesso autore “arte speculare”. In verità, anche se egli passa dal figurativo al più puro astrattismo, la tendenza al messaggio introspettivo, simbolico e “religioso” non viene meno. L’ordine, anche se dissecato, è pur sempre la sua impronta precipua, un ordine che vuol far meditare attraverso simmetrie, geometrie, distribuzioni volumetriche di forme, con variabilità cromatiche disparate, che però compongono un unicum gradevole come l’opera di un demiurgo. Nella prima fase del Simultaneismo Analitico, Vinciguerra riesce ad esprimere la scomposizione dell’io, evidenziando il lato psicologico della forma estetica. La psicologia del profondo emerge dal rapporto uomo-donna, sorriso-pianto, giovane-vecchio, essere-dover essere, in una dualità, la cui cifra artistica si esprime in una divisione di spazi e di colori nelle figurazioni.
C.Koll-A.Hopkins Monet-Leonardo
In questo nuovo modo artistico, Vinciguerra, servendosi di oggetti di consumo o residuati industriali, riproduce forme, che destano ritmi e movimenti inconsueti, ma con tale alternanza spaziale da far percepire una visione concettuale e religiosa, se non metafisica. Un’arte nuova che si arricchisce di temi speculativi e speculari come muto linguaggio di comprensione carismatica tra artista e fruitore.
AGRIGENTO TERRA DI PITTURA
Sembra causalità, ma la pittura fu un elemento comune ai tre grandi artisti della terra agrigentina: Empedocle, Pirandello e Sciascia.
Il filosofo Empedocle, oltre ad essere un grande filosofo, fu un attento osservatore delle technai del mondo greco e della pittura, della quale si servì per immagini poetiche:
Come esperto pittore
sa i suoi quadri variar,
da appendere in dono ai numi
alle colonne del tempio
con mano alacre pigliando
ora questo or quel color,
mischiandoli con tale armonia
da ottener immagini simili agli oggetti:
uomini, donne, fiere, piante
e uccelli d’acqua nutriti
oppure i numi di secoli lunghissimi
celebri per gli inni
e di onori eccellenti;
così per certo la mente non s’inganna
se narra che ogni cosa mortale
è fonte soltanto di quegli elementi.
Anche Leonardo Sciascia, al pari di Empedocle e come Pirandello, aveva una visione pittorica. Il caso più eclatante è il romanzo Todo Modo, dove viene descritta la dissoluzione della società moderna rievocando l’opera grandiosa di Théodore Gèricault, La zattera della Medusa.
Il personaggio, protagonista della vicenda, è un pittore, il quale, stanco esistenzialmente di una pittura ormai ridotta al rango di mestiere commerciale, cerca invano un nuovo modo di essere. L’opera fu ispirata a Sciascia da un secentesco dipinto del senese Rutilio Manetti, Sant’antonio abate tentato da un diavolo con gli occhiali.
Concludendo, quindi, con Kandinskji, la pittura non fa altro che produrre un effetto psichico, dovuto alla vibrazione spirituale, attraverso cui il colore raggiunge l’anima. E gli scrittori, che sono anime sensibili, non possono non essere sedotti dai messaggi della pittura.
Katherjne ha detto:
Che meraviglia questo tuo angolo, mi sono fermata e ho letto tanta di quella cultura che ha rigenerato la mia mente.
grazie
Teconpasticcini ha detto:
Che meraviglioso spazio, amo Pirandello e tutto il mondo che gli sta attorno. Grazie per questo momento cosi’ prezioso.
utente anonimo ha detto:
Voglio entrare nel tuo post, centellinare ogni parola, immergermi nella tua profonda cultura, nella tua sensibilità ed eleganza e lasciarmi trasportare verso l’Armonia.
Con calma
AA.
colfavoredellenebbie ha detto:
buona domenica a te, Ubaldo 🙂
pulvigiu ha detto:
Sicilia, terra di grandi artisti che hanno dato lustro in tutto il modo
il valore di questa straordinaria terra.
^___^
Buona domenica da Giuseppe.
Il mio blog ufficiale: http://pulvigiu.myblog.it/
Il mio sito: http://www.pulvigiu.net
ubaldoriccobono ha detto:
Katherjne, grazie della tua visita e complimenti per il tuo blog. Un caro saluto.
Isola08 ha detto:
amo Pirandello, trovo splendido anche il film Caos giocato su un incontro immaginario tra lo scrittore e la madre morta e e sul ricordo dei periodi vissuti in questa casa. Bellissimo post. Con stima Costanza
babilonia61 ha detto:
E’ bello leggere di Pirandello e di ciò che lo circonda, com’è interessante leggere un post ben fatto che comprende arte, storia, letteratura: complimenti.
Felicità.
Rino, con la voglia di visitare la Casa Pirandello.
Eleonoraely ha detto:
Che bel blog, Ubaldo!! Grazie.
Pirandello è uno scrittore che amo molto.
Sono Siciliana. L’Amore per la Sicilia e per la mia Gente (quella vera)è paragonabile alla fede che nutro per il Cielo.
Può sembrare esagerato, ma è così.
Un abbraccio caro e sincero
ele
tullia65 ha detto:
In te tutto è dono: alla tua terra, alla tua gente, alla cultura che fa della Sicilia una grande isola.
A giudicare dalle visite che onorano il tuo blog, viene da pensare che ci sia molta gente in grado di apprezzare la bellezza. E i grandi artisti e i grandi cuori come te…
ceglieterrestre ha detto:
grazie Ubaldo tanta cultura Vinviguerra non conoscevo le sue opere interessante.Oggi sono appena rientrata da una bufera di vento, le immagini della mia storia sono venute bene, continuerò per aiutare chi ha bisogno di me, non mi resta altro da fare e lo faccio molto volentieri.Un caro saluto franca
soloioperte ha detto:
Grazie, mica conoscevo così bene tutto ciò…
Davvero bello grazie ancora…
(¯`v´¯)
`•.¸.•´
¸.•´¸.•*¨) ¸.•*¨)
(¸.•´ (¸.•´ (¸.•´¯`•->¸¸¸ღLidiaღ
auradanzante07 ha detto:
Mi sono lasciata scilovare in tutto quello che hai scritto.
Mi sono immersa nella tua cultura e nei grandi personaggi che la tua terra ci ha regalato.
Non vi erano più parole o immagini, ma qualcosa che mi emozionava tantissimo.
La Sicilia con i suoi odori
“Da questo sentieruolo tra gli olivi,
di mentastro, di salvie profumato,
m’incamminai pe‘l mondo, ignaro e franco.”
ed i suoi colori
“ed un solingo
grillo ne la scogliera
desta, il cui canto vince il borboglio
continuo di tutta la riviera…”
mi ha inebriato.
Sono stata travolta dall’Arte attraverso le tue parole e le immagini postate e mi sono cullata con tutto ciò che vibrava dentro di me.
“…il colore raggiunge l’anima. E gli scrittori, che sono anime sensibili, non possono non essere sedotti dai messaggi della pittura.”
L’Arte che tocca l’Arte.
Grazie, Ubaldo, uomo di cultura e rara sensibilità, grande cuore da cui poter attingere tanto.
Questo post è un tuo dono grande.
La mia anima trabocca di ciò che io, nella mia interezza, ho colto.
Ecco ancora la grande Sicilia:
Casa romita in mezzo a la natia
campagna, aerea qui, su l’altipiano
d’azzurre argille, a cui sommesso invia
fervor di spume il mare aspro africano”
Sono invasa dalla bellezza.
Aura
auradanzante07 ha detto:
scivolare…chiedo scusa…
🙂 Aura
Gardenia ha detto:
Agrigento è un vero scrigno di pregevolissimo passato e tu sei fortunato, Ubaldo, a vivere nei luoghi “pirandelliani” e noi ancor più a leggerti.
Pensieri molto dolci e un abbraccio da Grazia*
ubaldoriccobono ha detto:
@tecnopasticcini dalla casa degli Amici di Pirandello ti ringrazio della tua visita e gradirò ulteriori interventi. Buona serata
ubaldoriccobono ha detto:
@AA grazie del tuo arrivo nel mio blog, ti aspetto, bel lieto, per ulteriori visite. Un caro saluto.
ubaldoriccobono ha detto:
@Colfavoredellenebbie Buon inizio settimana, Zena.
ubaldoriccobono ha detto:
Dovremmo essere più consapevoli, Pulvigiu, dei tesori inestimabili che sono racchiusi in questa terra. Buona serata e grazie dell’immagine che mi hai postato.
ubaldoriccobono ha detto:
@iSOLA08 Grazie, Costanza, d’averci ricordato una testimonianza su Pirandello e per il tuo gradito passaggio. Un caro saluto.
ubaldoriccobono ha detto:
Rino, Pirandello fu poeta, scrittore, drammaturgo e anche pittore e i suoi figli, Stefano e Fausto, due grandi artisti, scrittore e commediografo il primo (noto col nome di Stefano Landi), pittore validissimo il secondo. Ne ospitò di artisti quella casa del Caos. Ubaldo, ringraziando Rino del passaggio. Felicità.
ubaldoriccobono ha detto:
Ti abbraccio a mia volta, Ele, per gli apprezzamenti su Pirandello e per la visita del mio blog.
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie, Tullia, della tua generosità, e del tuo ammirevole cuore campano. Un abbraccio.
ubaldoriccobono ha detto:
Ho gradito molto la tua visita, Franca, sempre impegnata socialmente e civilmente. Un caro saluto a te…
ubaldoriccobono ha detto:
Sono contento che tu abbia gradito, sensibile Lidia. Un caro saluto.
dalloway66 ha detto:
Non conoscevo Vinciguerra e la sua ‘arte speculare’, mi ha molto incuriosita, in particolare la Gioconda-Leonardo. Di Palma di Montechiaro invece ricordo dei biscotti di mandorla squisiti…
un bacio
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie molto del tuo più che commento, meglio post, Aura. La Casa Natale di Luigi Pirandello va visitata, penso che sia un vero obbligo per chi ami la letteratura, non solo per le tante cose e i cimeli che vi si trovano, ma soprattutto per ammirare il contesto dove egli nacque e trascorse la prima giovinezza. Tu hai colto da lontano tutto ciò, tanto da essere invasa dalla bellezza. Un abbraccio.
ubaldoriccobono ha detto:
I luoghi pirandelliani “parlano”, Grazia. Non mi stanco mai d’andarci, perchè colgo sempre nuove suggestioni. Questa tradizione data dal primo anno del ginnasio, quando andavamo a trascorrere un’intera giornata al Caos con gli amici compagni di scuola, nella casa di un mio compagno, proprio all’inizio del viale che porta alla Casa Natale. Quindi cerco di condividere con voi quanto la fortuna mi ha potuto concedere. Un forte abbraccio serale.
ubaldoriccobono ha detto:
Palma di Montechiaro è il paese del Gattopardo, perchè i Lampedusa erano duchi di Palma. Anzi la beata Corbera era proprio di Palma e in quel convento si facevano i “ricci” di pasta di mandorla. Singolare davvero l’arte di Vinciguerra, Maria. A me piacciono i colori e il loro accoppiamento. E in verità la pittura è soprattutto colore. Un abbraccio.
flash6155 ha detto:
Molto bello questo post, in cui immagini, pittura e scrittura si fondono! Lo stesso Pirandello dipinge con le parole ciò che emerge dalle immagini: la casa natale, punto d’origine e punto di ritorno, costante riferimento per la famiglia, sembra quasi personificarsi, quando lui dice che rappresenta il punto in cui la sua vita “s’aprì piccola al mondo immenso e vano”. Anche la descrizione del terrazzo la rende viva ai nostri occhi: “Ero ragazzo, e di lì m’affacciavo a rimirare, con una vaga idea
del mondo e della vita, a lungo il mare…”.
Molto interessanti gli esempi di pittura e i ritratti che tu riporti, Ubaldo! Vorrei chiederti alcune cose:
1) Mi potresti fornire ulteriori informazioni sul caricamento dello zolfo a Porto Empedocle? Lì veniva solo caricato? Dov’era prodotto?
2) Sai se il ritratto dello “Zio Rocco” è stato fatto dal vero, o se è stato ripreso dalla fotografia, molto simile, riportata a destra del disegno?
Interessantissimo, poi, tutto l’escursus su Pasquale Vinciguerra, sul dualismo psicologico che si riflette nell’arte ed emerge nella forma estetica del contrasto uomo-donna, giovane-vecchio, sorriso-pianto. Mi sono soffermata molto su queste immagini e non ho potuto fare a meno di sorridere su quella di Freud e Leonardo, a proposito della Gioconda.
L’uso di oggetti e materiali aggiuntivi al colore, rende senz’altro meglio l’alternanza degli spazi e conferisce alle immagini una maggiore profondità, anche quando, le figure, pur mantenendo un loro ordine, si avviano all’astrattismo.
Non credo che sia una casualità il comune interesse degli scrittori per la pittura: è sempre una forma d’espressione artistica, un’esigenza di esternare ciò che si prova dentro, un’esigenza di “rappresentare” un’idea e, in fin dei conti, spesso si tratta di un bisogno di comunicare.
Bacione,
Rosalba
ubaldoriccobono ha detto:
Concordo sui giudizi su Pirandello, Rosalba. E mi piace che tu apprezzi le opere di Vinciguerra, che da autodidatta ha messo in cantiere un nuovo ciclo assai originale. Non sono un esperto di pittura, però la sua vena coloristica mi va a genio. In risposta ai tuoi quesiti, preciso: 1) il caricamento dello zolfo che vedi nel quadro è la fase di trasporto che avveniva a mano dalla terraferma (dopo la pesa sulla riva) alle “spigonare”, barche nelle quali il minerale veniva stivato per essere portato ai vapori che si trovavano in acque più profonde. Il minerale veniva estratto in miniere dell’interno. Il padre di Pirandello ne gestì numerose, soprattutto ad Aragona e a Comitini. Da lì lo zolfo veniva portato dai carrettieri e dai “bordonari” (trasporto a dorso di mulo). Più tardi il trasporto avvenne anche per ferrovia. Nel quadro della sorella di Pirandello, Rosolina, si vede la strada ferrata che attraversa la zona rivierasca di Porto Empedocle, dove risiedeva la famiglia (d’estate nella villa del Caos). Ho ricordi personali ancora vivi, di quando andavo a pescare al molo di Porto Empedocle, e mi meravigliavo di autentiche colline di pani di zolfo che torreggiavano sulle banchine, in attesa di essere trasportati dalle navi (il porto ormai era profondo). Vi erano pure montagne di sale che provenivano dalla zona di Racalmuto, dove esistevano numerose miniere.
2) In genere i Pirandello dipingevano direttamente dal vero. Che Luigi possa essersi aiutato anche con la foto per rifinire, può essere una verità. Ma lo scrittore a Roma visse per mesi a casa dello zio Rocco, e in ogni caso fu sempre in contatto con lui, che considerava un secondo padre e forse vide in vita più dello stesso padre. Un’altra prova che egli dipingesse dal vero è data dal ritratto del fratello Innocenzo, che visse con lui a Roma, mentre il fratello Giovanni non andò nella capitale e di lui non esistono ritratti. Grazie del tuo commento ben articolato, che compendia in maniera aderente quanto da me descritto. Un abbraccio.
flash6155 ha detto:
Ubaldo, ti ringrazio per le risposte, hai soddisfatto la mia curiosità. In effetti, ero un po’ incerta se farti quelle domande. A volte, con la mia curiosità penso di essere inopportuna…
Un grande bacio,
Rosalba
auradanzante07 ha detto:
nr.27
I miei sensi e la mia anima sono stati invasi dalla Sicilia e dai Grandi personaggi che sono nati in questa terra colma di Bellezza, di Arte e di tanto altro.
Tutto è da visitare, da guardare attentamente, da cogliere, da comprendere.
La casa di Pirandello deve essere visitata per svariate e profonde ragioni.
Attraverso la casa puoi giungere meglio a Lui.
Grazie, Ubaldo.
Un sorriso
Aura
atima ha detto:
Che tesoro questo post, Ubaldo.
E tu sai il perchè. Tutti da me leggendo Pirandello.
Un grande abbraccio.
Fatima
giuba47 ha detto:
La Sicilia offre veramente tantissime belle cose. Bellissimo come semre questa tua “lectio magistralis”… Sempre il mio apprezzamento e la mia grande stima, Giulia
Katherjne ha detto:
Pirandello mi ha rapita molti anni fa, con lui ho iniziato un percorso che mi ha portato ad amare la bellezza nella sua vera essenza.
Dovrò far visita ai suoi luoghi, un tassello mancante che non posso disdegnare.
Grazie a te…
katia
Gardenia ha detto:
baciotardopomeridiano a un amico speciale, grazia*
auradanzante07 ha detto:
Pirandello ha una sua grandissima musica che io amo molto.
Tutti gli altri grandi personaggi siciliani ci fanno giungere altra musica.
E’ la musica della Sicilia che io colgo nell’amore profondo che tu hai, Ubaldo, per la tua terra e per chi, siciliano, ha donato e dona bellezza.
Tu fai giungere a me la musica unica della Sicilia.
🙂 Aura
ubaldoriccobono ha detto:
I tuoi passaggi sono molto graditi, Aura. Ormai sei diventata di casa, sei un’amica “onoraria” di Pirandello, in nome del quale ringrazio sentitamente. Un abbraccio
IrinaP ha detto:
Questo post è un concentrato di sapere… è bello trasmettere le conoscenze… complimenti, bel lavoro!
ubaldoriccobono ha detto:
Non sei affatto inopportuna, Rosalba. Anzi, i tuoi commenti e i tuoi quesiti stimolano molto il dibattito e l’arricchimento delle conoscenze e del sapere. Un abbraccio.
ubaldoriccobono ha detto:
So per certo che Pirandello è amato in tutto il mondo e anche da voi brasiliani, e in special modo dalla tua famiglia. Grazie, Fatima, buona serata.
ubaldoriccobono ha detto:
Troppo buona con me, Giulia. Il mio fine è quello di postare argomenti interessanti della mia Sicilia e dei suoi letterati, che possano da voi essere graditi. Ti ringrazio immensamente per la tua visita e ti auguro una splendida serata.
ubaldoriccobono ha detto:
Sì, Katia, chi apprezza Pirandello, si rende realmente conto che un confronto con le sue opere è necessario per avere una chiave d’accesso alla comprensione della vita. I luoghi ce ne danno materia. Il tuo passaggio mi è stato invero gradito.
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie, Irina delle tue parole, che m’incoraggiano ad ulteriori ricerche.
tullia65 ha detto:
Pensavo a dove va a finire tanta gente, a come il tempo inguiotte ogni cosa, e passa….
simonettabumbi ha detto:
sono affascinata dalla tua cultura, ma ancor di più dal modo che hai di esporre. mai ho sentito tanto trasporto per le proprie radici, è come se le stesse scorressero nelle tue vene e il tutto fuorioscisse come se allattassi. sei di una semplicità amorevole che sfiora il divino. non riesco a spiegarmi appieno, perché ciò che sento è forte, ma poi la mia ignoranza non mi fa esprimere al meglio. perdona la mia goffaggine, ma spero tu abbia compreso lo stesso.
con stima ed affetto
simy
Gardenia ha detto:
Mi ha colpito moltissimo – fra l’altro -quel disegno tenebroso di “Tano, il monaco e la luna”. Ogni tanto ritorno a godere di frammenti, perché i tuoi post si centellinano a “sorsate” così densi ed intensi quali sono. Baciotardomattutino, grazia*
Katherjne ha detto:
Un caro saluto, ringraziandoti, di cuore, per le tue parole…
Un pensiero di luce
Katia
argeniogiuliana ha detto:
Il tuo blog è uno dei salotti letterari che non mi perdo mai. Magari in ritardo…per motivi di normale amministrazione ma arrivo.L’uomo contemporaneo trova nell’arte di Luigi Pirandello un testimone e un’interprete d’eccezione. Con la sua intensa e spregiudicata attività letteraria ( narratore e drammaturgo) Pirandello ha compiuto una spietata esplorazione della condizione dell’uomo del suo tempo, del suo smarrimento, della sua dissipazione morale, della sua disperata solitudine.
Costruire queste perle di cultura e storia per i lettori che ti seguono è un atto di vera e propria generosità. Grazie Ubaldo.
ubaldoriccobono ha detto:
Sì, Tullia, non si può fermare il tempo. Ma se si può, bisogna ritrovarlo, il tempo perduto, andandone alla ricerca con i ricordi, oppure cancellarlo definitivamente. Il tempo ci sfugge, come la vita. Diceva Sant’Agostino: non misuro il futuro, che non esiste ancora; non misuro il presente, che non ha estensione; non misuro il passato, che non esiste più. Che cosa misuro dunque?
ubaldoriccobono ha detto:
Dici parole importanti, sempre, Simy ed io ti vengo a trovare sul blog, per recepire in silenzio quella carica di umanità che ti contraddistingue, dalla quale traggo giovamento. Con altrettanta stima e affetto, amica carissima.
ubaldoriccobono ha detto:
Un personaggio interessante, umoristico, Tano il monaco, Grazia. Ma tutto il romanzo I vecchi e i giovani va letto in chiave umoristica. Guardandolo con questi occhi, tutto assume un’altra dimensione. I giudizi di romanzo storico sono ampiamente datati e siperati, compreso quello di Leonardo Sciascia.Bacioserale.
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie del tuo passaggio, Katia, abbiamo bisogno tutti di luce. Buon fine settimana.
ubaldoriccobono ha detto:
Fin troppo buona, Giuliana. Diciamo, però, che mi piace che si possa discutere con le persone aperte al dialogo e che hanno una visione empatica dei rapporti. Il sapere si costruisce assieme, con gli altri. Sarebbe fine a se stesso, altrimenti.
Grazie ancora per la tua visita e le tue parole, che mi hanno fatto sentire in maniera palpabile la tua amicizia. Buon fine settimana
Mariaserena ha detto:
Un saggio completo e aperto a mille sollecitazioni. Complimenti davvero.
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie Mariaserena del tuo passaggio e delle tue parole.