RICORDO DI KAROL WOJTYLA
“Dio ha detto una volta non uccidere.
Non può l’uomo, qualsiasi uomo,
qualsiasi umana agglomerazione, mafia,
non può cambiare e calpestare
questo diritto santissimo di Dio.
Questo popolo, popolo siciliano,
talmente attaccato alla vita,
popolo che ama la vita, che dà la vita,
non può vivere sempre sotto la pressione
di una civiltà contraria, civiltà della morte!?
Lo dico ai responsabili: convertitevi!
Una volta, un giorno, verrà il giudizio di Dio!”
E’ con queste incisive parole di condanna alla mafia, pronunciate nella Valle dei Templi di Agrigento nel maggio del 1993, che vogliamo ricordare Karol Wojtyla, Papa Giovanni Paolo II, che sarà beatificato in San Pietro a Roma. Ci sembra che le sue parole, che abbiamo voluto rendere sotto forma di drammatica poesia, siano l’alta testimonianza della sua santità e della profondità del suo magistero.
Per l’occasione celebrativa, riportiamo due poesie dedicategli da Nino Agnello e da me.
Commiato per Giovanni Paolo II
Venuto da lontano
è andato molto più lontano
a unificare il mondo
nell’amore del Padre,
e al trono del padre ora è tornato
alacre pellegrino anima bianca
dentro il mantello che fece svolazzare
più volte sulle nevi alpine
essendosi votato atleta del Signore.
A noi terreni in lutto
lascia il corpo offeso da cento coltelli
per farne pietra miliare al nostro cammino
sepolcro mausoleo sala delle visite
tutte le volte che vorremo orientare il passo
verso un luogo di comune convergenza,
universale misura a valutare un uomo
che s’innalza aquila bianca
oltre quanto fu mai possibile
a spaurito passerotto. Carlo Wojtyla
è già stella di prima grandezza
nel firmamento di luce.
(Nino Agnello, da “Cronache del magro vivere, 2005)
A Giovanni Paolo II il Grande
Ora che non ci sei
sei più presente di prima,
perché, Padre Santo,
allora ignoravo
la tua grandezza,
come il figlio che dà la mano al genitore
e con lui cammina sicuro
senza paura,
finchè scopre d’essere solo
senza quella mano forte
che lo trascinava.
(Ubaldo Riccobono, da “All’amica infedele e altri frammenti poetici”, 2010)
Dedica sentita più che doverosa
Impossibile dimenticarlo.
bacioprimaverile
grazia
Mi accorgo ora del tuo ritorno!
Lo saluto con gioia.
zena
Il Papa che ho amato di più. Bellissima dedica.
Buongiorno, Ubaldo, ricordo benissimo il giorno in cui Papa Wojtyla lanciò quel monito infervorato durante una visita in Sicilia e recentemente hanno trasmesso quel filmato. Era un Grande Uomo che dava tutto se stesso in amore della giustizia e della pace, lui amava i giovani ed era un paziente insegnante che convertiva i ragazzi impartendo lezioni di etica. Le poesie sono il giusto tributo e la tua è una dedica molto appropriata, infatti quando la persona è in vita, pur volendole bene, non riconosciamo la sua grandezza è con la mancanza che ce ne avvediamo.
buona giornata.
un abbraccio mattutino
annamaria