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A PROPOSITO DEL RIGASSIFICATORE
L’energia, croce e delizia, necessità e schiavitù dell’evo moderno. Chi la possiede, l’energia se la tiene stretta. Viceversa, i poveri del mondo ne fanno le spese, con una dipendenza che a volte può essere sconvolgente. E il rigassificatore che dovrebbe sorgere a Porto Empedocle, portando in tutt’Italia energia dall’Africa, via Sicilia, e opportunità ad Agrigento, sta creando le premesse per uno scontro aspro, un vero vespaio senza esclusioni di colpi, con ricorsi al TAR e alla Comunità Europea e raccolta di firme ad Agrigento. I colombi, i progressisti, asseriscono, progetto alla mano, la bontà e l’utilità del rigassificatore senza sconvolgimenti ambientali; i falchi, irriducibili, ribattono che ne va di mezzo l’ambiente con le zone limitrofe ai luoghi pirandelliani della casa natale e alla valle dei templi, non molto lontana, anche se non s’affaccia direttamente sul mare africano.
Un manicheismo che rischia di dividere anche due comuni, Porto Empedocle e il capoluogo agrigentino, schierati tra le due diverse opzioni; e che potrebbe rinviare sine die il progetto, ma in ogni caso diventare l’alibi per frenare il progresso del capoluogo.
SCIASCIA DOCET
Su Occhio di Capra, Leonardo Sciascia ci fornisce alcuni esempi ragionati sui modi di dire, anche offensivi, e sulle divisioni tra comuni limitrofi. Prendiamo spunto per citare il brano che riguarda il suo paese natale di Racalmuto e il più piccolo e vicinissimo comune di Grotte, laddove il termine dialettale “gruttisi” che designa gli abitanti di Grotte assume un significato spregiativo.
GRUTTISI. Grottesi. Di Grotte, paese a tre chilometri da Racalmuto; e più piccolo. I grottesi che venivano a Racalmuto erano derisi dai ragazzi con questa strofe, variamente scandita o cantata:
Grutti gruttisi
Cu li corna tisi
Scorcianu cani
E fannu cammisi
(Grotte grottesi
con le corna ben dritte
scuoiano i cani
e della pelle fanno camicie)
Si irrideva così alla povertà dei grottesi: e davvero il paese deve essere stato poverissimo; ma nella sua povertà, più vivo di Racalmuto. Nella seconda metà dell’ottocento, vi insorse il dissenso protestante (valdese); e il movimento socialista trovò tra i contadini e zolfatari una diffusione e una forza che a Racalmuto non ebbe: al punto che nel 1893 vi si tenne un congresso dei Fasci Siciliani dei Lavoratori. E, oggi, per l’intraprendenza commerciale di alcuni, Grotte è un paese più ricco di Racalmuto. In quanto alle corna, è da notare che ogni paese, pur registrandone nella sua storia e cronaca innumerevoli casi ridevoli o tragici, ne attribuisce sempre di più ai paesi vicini. Non c’è paese siciliano dove non si dica (molto meno oggi) che nei paesi vicini tutti o quasi tutte le donne abbiano l’abitudine di tradire i loro mariti e che tutti o quasi tutti i mariti subiscano i tradimenti delle mogli senza far tragedia, tranquillamente. “Cornuti pacifici”, cioè cornuti che ragionano sulla propria disgrazia o addirittura ne approfittano. Ma il “cornuto pacifico” effettualmente è il prodotto di una società mafiosa. La morale sessuale del mafioso è ragionata fino al sofisma, rifugge dal cosiddetto delitto d’onore. E ne sono campioni – pur non essendo propriamente mafiosi – tanti personaggi delle novelle e delle commedie di Pirandello.
ubaldoriccobono ha detto:
Certo che i veti incrociati si sono rivelati per la Sicilia, quest’isola d’amare, una palla di piombo al piede.
utente anonimo ha detto:
Dici bene i veti incrociati. E’ il motivo dominante del terzo millennio. Io dico A, tu dici Zeta e non c’incontriamo mai: la polemica, l’offesa, senza alcun costrutto, invadono e pervadono la nostra esistenza. Magari fosse critica, ponderata, ragionata. Hai citato bene Sciascia, che della critica era un maestro di saggezza e sapeva dire e costruire la verità.
Temistocle da Roma
giuba47 ha detto:
Non conosciamo più il vero dialogo, la riflessione, o forse non l’abbiamo mai veramente imparata. Ciao, Giulia
isabel49 ha detto:
In tutti i luoghi le proposte, che dovrebbero apportare cambiamenti a favore del cittadino, vengono ostacoltate, ci si mette la politica e taluni benpensanti (a modo loro) che fanno i loro interessi noncurandosi degli svantaggi che procurano. Hai citato il rigassificatore, e che dire del ponte sullo stretto, una battaglia che dura da tantissimo tempo. Mah… per arrivare alla luce occorrono lunghi periodi buio!
Interessante post.
Con amicizia, Annamaria.
ceglieterrestre ha detto:
Ciao grazie, ieri ho seguito il volo dei gabbiani anche per te…
Fioredicollina ha detto:
sono tornata!
Ho passato un anniversario stupendo ed indimenticabile!
Grazie della tua amicizia.
Un abbraccio
Gardenia ha detto:
Come potrei darti torto, visto che amo svisceratamente la Sicilia, terra dei miei avi?
Bacioquasipomeridiano
utente anonimo ha detto:
Grazie al tuo post, ho deciso di rileggere Occhio di capra. E’ sorprendente come le cose si ripropongano in Sicilia. Quando c’è un progetto per lo sviluppo ci sono le fazioni che si scatenano e così le cose si fermano. Cui prodest? Mi sembra che la collegialità sia un concetto straniero. Se qualcosa non va è bene ridiscuterla, invece di opporsi per bloccare tutto.
Un professore a zonzo.
utente anonimo ha detto:
Un saluto
atima ha detto:
[…]- Una volta o l’altra […] verremo. Ma di stare voglio stare qui… Qui si sente che qualcosa sta per finire e qualcosa sta per cominciare: mi piace veder finire quel che deve finire -.
A questa dichiarazione, il suo precettore don Antonio esclama:
[…] – Hai ragione, è vero: qui si sente che qualcosa sta per finire; ed è bello… Da noi non finisce niente, non finisce mai niente… -.
Un abbraccio.
Fatima
iNessuno ha detto:
Ogni città d’Italia si porta dietro i suoi problemi…
dalloway66 ha detto:
La tragedia del conflitto è che è irrisolvibile… poi ci sarà una parte che avrà il sopravvento a prescindere dalla ragione…
un abbraccio
Grizabella1 ha detto:
Un saluto affettuoso 🙂
Yzma ha detto:
Non c’è paese siciliano dove non si dica (molto meno oggi) che nei paesi vicini tutti o quasi tutte le donne abbiano l’abitudine di tradire i loro mariti
ah!
un saluto di sera 🙂
happysummer ha detto:
I divieti incrociati mi pare che non portino a niente, solo a paralizzare ogni tentativo di azione.
Si rimane stagnanti, nell’arretratezza, facili prede della delinquenza, senza certezze come “canne al vento”.
FIOREDAUTUNNO ha detto:
un certo campanalismo è comune a tutti. paese che vai, usanza che trovi. tutto il mondo è paese. in alcune città l’antagonismo è perfino da quartiere a quartiere.
ma finché è bonario, va bene così.
buona giornata :o)
ubaldoriccobono ha detto:
La nostra è un’isola da amare. E la si ama, remando tutti nella stessadirezione, per costruire e mai per demolire. Grazie Temistocle
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie, Giulia. Il dialogo è molto importante in tutto. Bisogna riscoprirne il valore.
ubaldoriccobono ha detto:
Speriamo che sia come tu dici, Isabel, con saggezza. Dal buio alla luce e dire che noi ne abbiamo tanta di luce e di bellezza da far prevalere.
ubaldoriccobono ha detto:
Bisogna concludere, Fatima. Nella vita ci vuole concretezza. Le parole si sprecano, ma le opere restano. Un caro saluto.
ubaldoriccobono ha detto:
Grazie Ceglie. Bello il volo dei gabbiani. Vedono dall’alto, loro. Ci danno un esempio per vedere tutto da un’ottica migliore.
ubaldoriccobono ha detto:
Mi compiaccio per te, Fiordicollina. Anch’io sono contento per l’amicizia che mi dimostri. Un abbraccio.
ubaldoriccobono ha detto:
Giusto, Grazia: la terra dei tuoi avi, ma anche la terra senza la quale non si può spiegare l’Italia, come diceva Goethe. Bacionotturno
ubaldoriccobono ha detto:
Parole sagge, Professore. Dobbiamo ritrovare collegialità e saggezza, bandire la rissosità.
ubaldoriccobono ha detto:
Un caro saluto a te, utente anonimo.
ubaldoriccobono ha detto:
Sì, Angela. Ogni città ha i suoi problemi. Ma noi siamo gli ultimi, ad Agrigento, e vorremmo risalire la china. Almeno migliorare, trattenere qualche giovane in più, invece di farli tutti partire.
ubaldoriccobono ha detto:
Sì, Maria. Speriamo però che abbia il sopravvento la concretezza delle opere, indipendentemente da chi le ha realizzate. Un abbraccio
ubaldoriccobono ha detto:
Ricambio con altrettanto affetto, Grizabella
ubaldoriccobono ha detto:
Le cose ora, in Sicilia, sono cambiate sotto questo profilo, Solare Yzma. Un saluto notturno.
ubaldoriccobono ha detto:
Giustissimo, Happysummer, ben detto. E’ questo muro che dobbiamo demolire.
ubaldoriccobono ha detto:
Certo, Fioredautunno. Finchè c’è bonarietà, va bene. Il guaio è che esistono molti guerrafondai.
Gardenia ha detto:
pvt+bacio, g*
BaiLing ha detto:
Non ho mai capito il perché ma in Italia il progresso e la tecnologia sono sempre viste come orride bestie…
Eppure in molti altri Paesi europei è stato possibile fare dei passi avanti avendo cura di non arrecare danni all’ambiente.
La verità, come hanno scritto già in molti altri commenti, è che noi italiani (e i nostri politicanti) facciamo della polemica e dello scontro non costruttivo la nostra bandiera e che rimarremo sempre un passo indietro agli altri.
Un abbraccio.
iNessuno ha detto:
Tutto bene????
ubaldoriccobono ha detto:
Baciopomeridiano, Grazia.
ubaldoriccobono ha detto:
Condivido in pieno il tuo punti di vista, Bailing. Un abbraccio
ubaldoriccobono ha detto:
Diciamo di sì, tutto sommato, Angela. Grazie del pensiero.
atima ha detto:
Ubaldo, carissimo, un aiutino…vieni da me.
Grazie.
Fatima
ceglieterrestre ha detto:
Ciao Ubaldo,
ormai siamo ai tropici, anche oggi come ieri come…ha iniziato a tuonare. La natura ormai si sta ribellando.
Se andiamo al mare, invece di aprire l’ ombrellone apriamo…
un caro saluto franca